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Educazione Montessoriana: 23 frasi per capirla meglio

L’educazione Montessoriana è stata una vera rivoluzione nell’epoca in cui sorse, ma possiamo dire che ancora oggi costituisce una risorsa unica. Chi vuole davvero mettere il bambino al primo posto nell’ambito educativo, dovrebbe assolutamente conoscere quello che la Dott.ssa Maria Montessori aveva da dire al riguardo. Un modo per farlo è attraverso le frasi Montessori, cioè una raccolta delle frasi più significativepronunciate dalla Montessori.

L’approccio che Maria Montessori aveva con i bambini era di assoluto rispetto: tutto veniva fatto con amore, per trasmettere al bambino tranquillità e dargli il sostegno necessario per sviluppare il suo potenziale in modo indipendente. Analizziamo alcune frasi Montessori interessanti, che ci aiutano a comprendere meglio il pensiero e i principi che sono alla base dello sviluppo del metodo.

Frasi Montessori più importanti

Iniziamo con le frasi più importanti, quelle che vengono citate più spesso e che racchiudono il senso dell’educazione Montessori:

  • “Aiutiamoli a fare da soli”.
  • “Qualsiasi aiuto non necessario è un ostacolo allo sviluppo”.
  • “L’essenza dell’educazione Montessori è aiutare il bambino nel suo sviluppo e aiutarlo ad adattarsi a qualsiasi condizione che il presente richiede”.

Queste frasi racchiudono senza dubbio il fulcro del pensiero montessoriano. Il bambino è posto al centro, perché possiede in sé il potenziale necessario per imparare. La personalità che il bambino mostra naturalmente viene considerata la principale risorsa da sviluppare e la base della sua crescita. Non consentire al bambino di svilupparsi in modo indipendente significherebbe renderlo un adulto incapace.

Lavorare sull’autostima: insegnare senza sostituirsi al bambino

Secondo il metodo Montessori, il bambino va aiutato in un modo non invasivo. Vediamo cosa significa analizzando delle frasi Montessori che sviluppano il concetto dell’offrire aiuto al bambino senza sostituirsi a lui:

  • “I genitori non sono i costruttori del bambino, ma i suoi custodi”.
  • “L’adulto deve dare e fare quel tanto che è necessario affinché il bambino possa utilmente agire da solo: se fa meno del necessario, il bambino non può agire utilmente; se l’adulto fa più del necessario, e perciò si impone o si sostituisce al bambino, spegne i suoi impulsi fattivi”.
  • “La persona che viene servita, invece di essere aiutata, è ostacolata nello sviluppo della propria indipendenza. Questo concetto è il fondamento della dignità dell’uomo. Il bambino non può essere servito perché non vuole essere importante”.
  • “Mai aiutare un bambino mentre sta svolgendo un compito nel quale sente di poter avere successo”.
  • “Il più grande segno di successo per un insegnante… è poter dire: i bambini stanno lavorando come se io non esistessi”.

Emerge un importante messaggio da queste frasi. Possiamo quindi affermare che servire completamente il bambino senza consentirgli di svolgere da solo i compiti che sono alla sua portata significa annullare la sua personalità. Significa attutire il suo desiderio di scoprire cose nuove, privandolo della soddisfazione d’imparare.

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Sviluppo della personalità: l’importanza del lavoro pratico

Spesso si pensa innanzitutto alle nozioni che si possono trasmettere ad un bambino, ma secondo il metodo Montessori l’istruzione parte dal lavoro pratico. Vediamo alcune frasi Montessori inerenti a questo aspetto:

  • “Il bambino che ha la libertà e l’opportunità di manipolare e usare la mano in modo logico, con risultati e utilizzando elementi reali, sviluppa una forte personalità”.
  • “Il lavoro manuale con un fine pratico aiuta ad acquisire una disciplina interiore”.
  • “Quando la mano si perfeziona in un lavoro scelto spontaneamente, e nasce la volontà di riuscire, di superare un ostacolo, la coscienza si arricchisce di qualcosa di ben diverso da una semplice cognizione: è la coscienza del proprio valore”.
  • “L’ambiente deve essere ricco di motivi d’interesse che si prestano ad attività e invitano il bambino a condurre le proprie esperienze”.

Si capisce subito che, a differenza della tendenza che si è sviluppata negli ultimi anni, i bambini non vanno tenuti fermi. Bisogna incentivarli a lavorare in senso pratico, sin da quando sviluppano il desiderio di toccare gli oggetti intorno a loro. Questo non significa abbandonarli a se stessi facendogli compiere delle attività senza scopo. Piuttosto, bisogna agevolarli nel compiere attività che abbiano uno scopo e che diano loro soddisfazione.

Rapporto con i genitori: la chiave per un corretto sviluppo emotivo

I bambini iniziano ad interagire con le persone che li circondano sin da subito. Il rapporto che i bambini sviluppano con i genitori durante i primi anni sono fondamentali e li condizioneranno per tutta la loro vita. Le seguenti frasi Montessori indicano come costruire un rapporto sano:

  • “Chi tenta di correggere il bambino con la forza e con il peso della propria autorità si accorgerà ben presto di aver fallito nel suo intento. Il bambino risponderà in modo forte, esplicito perfino violento”.
  • “Esiste villania maggiore dell’offendere e battere un bambino?”
  • “L’adulto deve rinunciare anzitutto a essere verbalmente e praticamente il despota cui il bambino deve obbedienza con la pretesa che la mente infantile si formi secondo un piano stabilito a priori”.
  • “Spesso, tra bambini e genitori, si invertono le parti. I bambini, che sono degli osservatori finissimi, hanno pietà dei loro genitori e li assecondano per procurare loro una gioia”.
  • “Favorire il silenzio non significa tuttavia imporlo, zittendo il bambino, ma piuttosto creare le condizioni affinché esso si manifesti spontaneamente offrendo al bambino un ambiente non rumoroso, non interrompendolo verbalmente”.
  • “La scuola è quell’esilio in cui l’adulto tiene il bambino fin quando è capace di vivere nel mondo degli adulti senza dar fastidio”.

Il concetto di premio e punizione per insegnare al bambino come ci si comporta non esiste nel metodo Montessori. Secondo gli studi che la Dott.ssa Montessori ha effettuato nel corso della sua carriera medica e psichiatrica, pretendere che un bambino faccia o non faccia una cosa motivato dal timore o dall’egoismo non sono delle basi sane per il suo sviluppo. Il bambino dovrebbe imparare piuttosto ad auto correggersi e per farlo bisogna dargli l’opportunità di capire dove sta sbagliando e come può ottenere un risultato migliore.

Educare attraverso le emozioni

Le emozioni che il bambino prova mentre impara sono il motore del suo apprendimento. Attraverso le seguenti frasi Montessori, vediamo con quali sentimenti dovrebbe vivere il bambino la sua educazione infantile:

  • “La prima premessa per lo sviluppo del bambino è la concentrazione. Il bambino che si concentra è immensamente felice”.
  • “Insegnare i dettagli significa portare confusione. Stabilire i rapporti tra le cose significa dare conoscenza”.
  • “La prima idea che il bambino deve apprendere, per poter essere attivamente disciplinato, è quella della differenza tra bene e male; e il compito dell’educatore sta nell’accertarsi che il bambino non confonda il bene con l’immobilità e il male con l’attività”.
  • “Per insegnare bisogna emozionare. Molti però pensano ancora che se ti diverti non impari”.
  • “Una prova della correttezza del nostro agire educativo è la felicità del bambino”.

Si evince quindi l’importanza che il bambino senta l’impulso della felicità. La possibilità di concentrarsi per fare qualcosa, vedere che si riesce a svolgere bene un lavoro, capire che relazione hanno le cose tra loro sono dei pilastri per l’educazione di un bambino. Un genitore che comprende che il suo bambino sta lavorando per diventare un uomo indipendente allora gli darà le risorse necessarie affinché questo lavoro inizi prima possibile e che sia davvero efficace.

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