Raggiungere l’equilibrio tra libertà, limiti e disciplina per favorire la crescita di bambini indipendenti è probabilmente uno dei concetti più confusi nelle famiglie che desiderano avvicinarsi al metodo Montessori. Eppure è importante comprenderlo perchè è alla base di tutto l’insegnamento. Spesso i genitori pensano che porre dei limiti significhi non rispettare il bambino, mentre non porli possa indurre il bambino a non rispettare i suoi genitori. Come trovare quindi il corretto equilibrio?

Cosa significa essere libero

Esiste un principio, ormai citato in tutto il mondo, che racchiude il concetto stesso della libertà. Il principio dice : “Non fare agli altri ciò che non vorresti che gli altri facciano a te”. Da questo è chiaro che non possiamo dirci davvero liberi se quello che facciamo danneggia altre persone, anch’esse libere come noi. Questa regola è una delle prime cose che imparano i bambini che entrano in una scuola montessoriana. Viene spiegato loro che possono scegliere di fare quello che vogliono a patto che non feriscano se stessi, gli altri o l’ambiente che li circonda.

Non esiste libertà senza autocontrollo, quindi il bambino va aiutato in questo, facendo in modo che si senta spinto a sviluppare un senso di autodisciplina. Il bambino, quindi, non va lasciato totalmente libero nella speranza che impari da solo come regolarsi. Non funzionerà mai questo metodo. Il bambino va sostenuto in questo delicato processo che implicherà molto allenamento da parte sua.

In questo modo il bambino imparerà a sviluppare la sua volontà ma a decidere spontaneamente di seguire le regole di comportamento anziché sentirsi obbligati a farlo. Per chi volesse affrontare l’argomento da un punto di vista più pratico, è consigliata la lettura dell’articolo dedicato a come gestire i capricci seguendo il metodo Montessori.

L’importanza dell’ambiente

Lo sviluppo della volontà del bambino è un aspetto fondamentale, che non può essere forzato ma può essere favorito grazie alla creazione di un ambiente adatto a questo scopo. Questo ambiente dovrà seguire alcuni semplici ma importanti principi.

  • Ordine e limiti
  • Autocontrollo degli errori
  • Indipendenza

Secondo il primo principio dell’elenco, il bambino sviluppa un ordine mentale e si sente in grado di prevedere le conseguenze naturali delle proprie azioni, assumendosene la responsabilità.

Il secondo principio, invece, si concentra sulla libertà che viene data al bambino di sbagliare, rendersi conto dell’errore e decidere di correggerlo. I giochi educativi che vengono proposti al bambino sono concepiti appositamente per questo. Utilizzandoli, il bambino può chiaramente vedere dove sta sbagliando e sentirsi così in grado di autocorreggersi. L’indipendenza è il fine che che si raggiunge con il metodo Montessori. Il bambino viene spronato a sviluppare un’autocoscienza, secondo cui si sentirà capace di prendere decisioni sagge seguendo la propria volontà, non dipendendo da altre persone.

In poche parole, l’ambiente in cui il bambino trascorre il suo tempo è un ambiente dove ha l’opportunità di fare pratica prendendo le proprie decisioni e assumendosi la responsabilità delle conseguenze di queste. In un altro articolo, vi abbiamo spiegato come creare un ambiente montessoriano perfetto per il bambino.

Non serve usare premi e punizioni

Se abituiamo il bambino ad agire sulla base dei premi o delle punizioni che gli vengono dati dall’esterno, inibiremo lo sviluppo di tutte le capacità di cui abbiamo parlato prima. Il bambino così facendo imparerà a prendere decisioni in funzione di un fattore esterno anzichè sviluppando la sua volontà e disciplina interna.

I limiti vanno quindi impostati con rispetto. Come farlo? Si può riassumere questo concetto in pochi semplici punti:

  • Dare dei limiti sensati
  • Limiti uguali per tutti
  • Limiti espressi in tono positivo

Il primo punto consiste nello spiegare facilmente al bambino le motivazioni alla base dei limiti che si danno per favorire la sicurezza e il rispetto di cose e persone.

Il secondo punto può aiutare il bambino a comprendere il primo, cioè se il bambino vede che tutti in famiglia, adulti compresi, rispettano le stesse regole ne capiranno l’importanza e che devono anche loro rispettarli.

Il terzo punto suggerisce di esprimersi in modo positivo su quello che il bambino può fare e tralasciare quello che non può fare. Ad esempio, si può dire: “rimaniamo con i piedi sul tappeto” anzichè dire “non camminare scalzo sul pavimento”.

La libertà entro certi limiti incoraggia il bambino a essere più rispettoso e lo motiverà a scegliere autonomamente di comportarsi in modo da non danneggiare se stesso o gli altri. Così potrà diventare davvero indipendente. Non sostenere il bambino nell’imparare a prendere decisioni coscienziose sarebbe come non sostenerlo quando vuole imparare a camminare. Sarà molto più difficile per lui capire i limiti e le conseguenze del suo comportamento senza dei limiti che lo indirizzino, con conseguente frustrazione dei genitori. Concedergli invece libertà entro i limiti significa educarlo alla vita e aiutarlo a capire che anche lui, come tutti, ha un ruolo importante nella famiglia.