Alcuni genitori considerano il periodo di vita dai 2 ai 3 anni come il periodo più turbolento dell’infanzia dei piccoli di casa. I bambini sembrano ingestibili, con un’energia illimitata e desiderio di competizione, con tutte le conseguenze del caso.
Ancora una volta, come già accennato anche negli altri articoli della serie “Attività Montessori”, il segreto è nella preparazione dell’ambiente. Se il bambino ha un programma di attività alla sua portata da seguire, suggerite dai genitori o dagli educatori, il suo desiderio di novità viene appagato in modo controllato.
Preparare delle attività per bambini piccoli può sembrare sfibrante per un genitore, che in alcuni casi avrebbe solo voglia di riposare e lasciare che i bambini se la cavino da soli. Ma preparare delle attività per i propri figli non significa non avere tempo anche per riposare mentre loro le realizzano. Inoltre così facendo si contribuisce moltissimo allo sviluppo di una personalità equilibrata.
Per i genitori gran parte del lavoro viene fatto a priori, quando si sceglie cosa suggerire al bambino in base alle sue attitudini, e stabilendo un posto per il materiale didattico totalmente accessibile al bambino stesso. Questa indipendenza nei movimenti da al bambino una grande autostima e lo tranquillizza, dando così di conseguenza l’opportunità a tutta la famiglia di vivere la giornata serenamente.
Ordine in camera da letto
A quest’età, il bambino ha bisogno di essere circondato da un ordine esterno per poter stabilire il proprio senso di ordine interno. Mettere a posto i suoi giochi dopo aver finito di utilizzarli può costituire un vero e proprio gioco per il bambino se lo indirizziamo sin da piccolo, dandogli modo di contribuire all’ordine e di collaborare con la famiglia nel suo piccolo.
Sforzarsi di inculcare nel bambino questi principi sin da piccolo gli consentirà di sviluppare delle buone abitudini che lo accompagneranno per tutta la vita. I genitori quindi dovrebbero resistere alla tentazione di riordinare da soli, mentre il bambino dorme o fa il bagnetto. Il bambino deve partecipare al riordino, memorizzare dove le cose vengono riposte e dare loro un luogo preciso che sarà sempre lo stesso.
Anche l’armadio dei loro vestitini dovrebbe essere messo a loro disposizione, posto alla loro altezza e con una scelta non molto ampia di vestiti appropriati per quel periodo. In questo modo i genitori possono incoraggiare il bambino a esprimere la sua preferenza sull’abbigliamento, incoraggiandolo a decidere ad esempio tra due vestiti o tra due maglioncini.
Organizzazione del bagno
Lo sviluppo di routine è parte integrante dell’educazione dei bambini piccoli, quindi anche per quanto riguarda la pulizia del corpo dovrebbe esserci un ambiente preparato a tale scopo. Le cose di cui il bambino ha bisogno per andare in bagno, lavarsi i denti, le mani e così via dovrebbero essere poste alla sua altezza, in modo che possa accedervi da solo.
Alcuni decidono di lasciare che il bambino usi il bidè come lavandino, una soluzione pratica e poco dispendiosa. Altri decidono di fornire al bambino uno sgabello che gli consenta di raggiungere il lavello utilizzato da tutta la famiglia. Qualsiasi sia la soluzione che si decida di adottare, al bambino dovrebbe essere chiaro che quell’ambiente è adatto a lui e che può gestire da solo la pulizia del corpo.
Durante il bagnetto, si possono mettere a disposizione del bambino delle piccole bottiglie con poco prodotto, in modo che possa versare da solo il contenuto e allo stesso tempo non sprecarne eccessivamente. L’asciugamano posto alla sua altezza gli consentirà di asciugarsi da solo, certo un adulto dovrà sempre controllare che lo faccia bene, ma è importante lasciare che il bambino faccia questi gesti da solo.
Insegnare al bambino a lavarsi le mani da solo può essere un’attività interessante per loro. Quando glielo stiamo insegnando, facciamogli notare qual è la quantità di sapone adeguata e le bolle che si formano strofinando. Diciamo al bambino che le mani vanno strofinate finché non si vedono le bolle e che poi queste vanno sciacquate tutte via.
Ambiente della zona giorno e della zona pranzo
Questi sono sicuramente le zone dove il bambino trascorre la maggior parte del suo tempo di attività, quindi si può impostare anche qui un ambiente a lui accessibile. Ad esempio, si può installare una mensola bassa o un tavolino dove mettere i giocattoli che può usare nella zona giorno.
Un buon metodo per insegnare al bambino a mantenere i suoi giochi in un’area circoscritta può essere è mettere un tappeto nella sua zona gioco, invitandolo a mettere lì i giochi che desidera usare in quel momento.
Il bambino di due o tre anni ormai può mangiare quello che mangia il resto della famiglia, quindi potrebbe essere costruttivo per lui avere un cassetto basso dove si trovano tutti i suoi utensili per mangiare come il suo piatto, il suo bicchiere e le sue posate. Al momento del pasto a cui partecipa tutta la famiglia, si può decidere di installare un seggiolone all’altezza del tavolo della famiglia, facendolo mangiare sulla stessa tavola della famiglia e non sul tavolino che danno in dotazione generalmente con i seggioloni commerciali.
Il bambino potrebbe preferire avere un tavolino e una sedia alla sua altezza dove mangiare. Per insegnare al bambino ad apparecchiare la sua tavola, si possono usare delle tovagliette con sopra disegnate le sagome di piatto, bicchiere e posate, così che sappia dove mettere ciascun oggetto. Dare al bambino degli oggetti per pulire a sua misura, come una piccola scopa, un piccolo mocio per il pavimento o degli stracci colorati, è un’ottima idea. In questo modo si possono svolgere due funzioni: la prima è che il bambino si sente partecipe nelle attività della casa, imitando i genitori, e la seconda è che impara a pulire i suoi “pasticci”, insegnandogli a prestare attenzione a quello che fa.
Coinvolgere il bambino nella preparazione dei pasti
Un cruccio che spesso accompagna i genitori che iniziano a dar da mangiare al bambino alimenti più impegnativi e che il bambino li rifiuti o che ne mangi in quantità esageratamente piccole. Un modo per incoraggiare il bambino a mangiare di più, svolgendo allo stesso tempo un’attività per lui interessante, è coinvolgerlo nella preparazione dei pasti.
Quando il bambino partecipa alla preparazione di un piatto, successivamente si sentirà più invogliato a mangiarlo, avendo assistito e partecipato all’intero processo di sviluppo della pietanza. Ovviamente bisognerà fargli svolgere attività alla sua portata, preservandolo da movimenti pericolosi. Usare strumenti come l’affetta mela, un piccolo frullatore o un tostapane, si può rendere il bambino partecipe senza farsi male.
Sostegno mentre inizia a parlare
Quando il bambino inizierà a parlare, bisognerà continuare a sostenerlo nell’apprendimento di nuove parole. Questo significa non parlare con lui usando nomignoli per indicare le cose, oppure adottare un tono di voce stridulo rivolgendosi al piccolo. Il bambino sta imparando ed è necessario che impari i nomi corretti delle cose.
Nel momento in cui però il bambino non pronuncia bene qualche parola, non bisogna correggerlo per non intimorirlo nell’usare parole nuove. Piuttosto si può dargli l’esempio usando a nostra volta la parola corretta, non imitando il modo sbagliato in cui lui la pronuncia. In questo modo potrà auto correggersi.
Se affrontato nel modo giusto, questo periodo della vita dei più piccoli può rivelarsi una continua scoperta.