Una delle priorità nell’ambito del metodo Montessori è incoraggiare il bambino ad essere autonomo. Di grande aiuto per avere anche un certo ordine mentale è operare in un ambiente ordinato, dove ogni cosa ha il suo posto dedicato. In questo modo l’ordine fisico contribuirà a creare ordine mentale nel bambino.

Seppur sia fondamentale che siano mamma e papà a decidere dove vengono sistemati i giochi del bambino, dovrà poi essere lui stesso in grado di riporre i suoi giochi una volta che ha finito di usarli. Sembra una cosa impossibile?

Eppure nelle aule Montessori questa attività fa parte da sempre dell’educazione di base dei bambini. C’è da dire, inoltre, che osservandoli svolgono questo compito con solerzia e dedizione! Ma come si fa a raggiungere questo risultato? Vediamo insieme come fare insegnare ad un bambino a mettere i giochi in ordine.

6 passi per insegnare l’ordine a tuo figlio

Possiamo suddividere questa “grande impresa” in piccoli passi che si possono seguire nel momento in cui vogliamo insegnare al nostro bambino come mettere in ordine. I passi sono i seguenti:

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  • Ogni cosa al suo posto
  • Iniziare da piccoli
  • Fornire dei princìpi chiari
  • Trasformare l’ordine in un gioco
  • Avere un tono positivo
  • Aspettare che il bambino decida di smettere

Ora spieghiamo ogni punto in breve, così che sarà più facile metterli in pratica.

Quando si parla della libertà dei bambini non si intende valutare le sollecitazioni esterne disordinate che loro metterebbero in atto qualora fossero lasciati liberi di portare avanti come sfogo di un’attività senza un definito scopo, ma diamo vita alla liberazione della sua esistenza dagli impedimenti e gli ostacoli che ne limitano il normale sviluppo.

Maria Montessori

Ogni cosa al suo posto

Per alcuni mettere i giocattoli in ordine può significare accatastarli in una grande cesta. Già riuscire a convincere il bambino a far mettere tutti i giochi in quella cesta può sembrare una vittoria per i genitori. In realtà, i bambini amano l’ordine, anche se non sembrerebbe. Se ogni giocattolo ha un suo posto preciso su una mensola o in un armadietto a portata di mano del bambino stesso, si sentirà molto più invogliato a rimetterlo esattamente in quella posizione, in maniera metodica.

Ovviamente, per mettere in pratica questo punto, il bambino non dovrà avere tanti giocattoli a disposizione contemporaneamente. Occorrerà piuttosto concedergli di tenere a portata di mano solo i giochi con cui più gli piace giocare in questo momento. Se passa un periodo abbastanza lungo senza che tocchi un determinato giocattolo, meglio riporlo da qualche altra parte e riproporglielo più avanti, facendo un ricambio di giochi. In questo modo si crea meno disordine e il bambino giocherà sempre con giochi “nuovi” senza doverne per forza comprare sempre altri.

Iniziare da piccoli

Come per tutte le cose, prima si inizia meglio è. Questo non significa obbligare il bambino a fare qualcosa che ancora non può comprendere. Magari però possiamo lasciare che ci osservi mentre facciamo ordine e concedergli di unirsi a noi se lo desidera. Se non lo fa, sarà solo questione di tempo prima che gli nasca spontaneamente il desiderio di imitare la mamma o il papà.

L’importante è cercare di coinvolgere il bambino nel processo, non trasmettere l’idea che fare ordine è un’attività che spetta solo ai genitori. Con il giusto incoraggiamento, il bambino si sentirà parte del processo e amerà fare qualcosa insieme agli adulti.

Fornire dei princìpi chiari

I bambini hanno bisogno di direttiva. Se lasciati a se stessi, non riusciranno a stabilire delle regole di vita o, in senso più ampio, dei princìpi guida. Questo significa che nel caso del mettere in ordine, il bambino dovrà sapere chiaramente cosa può fare e cosa non può fare.

Stabiliamo a priori se vogliamo concedere al bambino di tenere fuori i suoi giochi fino al mattino seguente oppure se dovrà sistemarli prima di cena. Decidiamo se può mettere fuori tanti giochi contemporaneamente o se potrà usarne solo uno alla volta. Se c’è più di un bambino, come dovranno fare se uno dei due vuole passare ad un altro gioco mentre l’altro no?

Una volta scelte le regole che dovranno seguire i bambini, trasmettiamole a lui in modo chiaro e determinato. Probabilmente sarà necessario che gliele ricordiamo più di una volta finché non impareranno a seguirle da soli. La coerenza è molto importante, quindi nel parlare di questi principi chiari il bambino dovrà seguirli sempre. Se ci sono delle eccezioni, andranno sempre motivate.

Trasformare l’ordine in un gioco

Questa è una parte un po’ più difficile da applicare nel quotidiano. Occorre anche essere realisti: a volte non si ha lo stato d’animo giusto per trasformare il riordino in un gioco alla “Mary Poppins”. Ci sono alcune frasi, però, che si potrebbero dire al bambino per invogliarlo a vedere il riordino dei giochi come un altro “gioco”.

Ad esempio, potremmo lanciare una specie di sfida chiedendogli se sarà capace di ordinare i giochi prima di cena o prima di un certo cartone animato. Potremmo anche chiedergli se secondo lui i giochi entreranno di nuovo nella scatola. Oppure chiedergli se le bambole ricordano qual è la loro casa o il loro letto. Insomma, un pretesto per mostrare il riordino sotto una luce divertente.

Avere un tono positivo

Ci sono modi e modi per dire le cose. Anche con i bambini è giusto prestare attenzione alle parole e al tono che usiamo. Se stiamo cercando di motivare il bambino a fare qualcosa, dirglielo in tono negativo di certo non lo aiuterà. Se invece usiamo un tono positivo, lo spirito con cui faranno le cose sarà molto diverso.

Nel caso del riordino dei giochi, dire al bambino: “Fino a quando non avrai riordinato, non mangerai” non è di certo una motivazione positiva. Soprattutto se il bambino ha fame. Eppure la regola di casa potrebbe essere proprio quella di riordinare tutto prima di cena. Allora come fare?

La stessa cosa può essere detta in tono diverso: “Dopo che avrai riordinato i giocattoli, possiamo mangiare insieme”. Anche in questo caso abbiamo ricordato al bambino la regola di casa, solo che gli abbiamo dato una motivazione positiva. Fare così è più corretto perchè il bambino necessita di motivazioni ma non certo di vivere il riordino come una sorta di punizione.

Aspettare che il bambino decida di smettere

I bambini amano concentrarsi in quello che stanno facendo. Se li interrompiamo, quello che ne verrà fuori sarà solo un momento di lamentele. Se vogliamo che il bambino metta in ordine secondo i passi che abbiamo appena menzionato, dovremo aspettare che abbia finito di fare quello che sta facendo.

Sì, è vero che i bambini vorrebbero giocare all’infinito, ma ci sono delle pause naturali che il bambino fa tra in gioco e l’altro. In quel momento è più facile che sia più collaborativo nel riordino. Soprattutto se bisogna uscire o andare a dormire. Se invece abbiamo fretta che il bambino sgomberi la stanza dai giochi, allora in quel caso dovremo essere pronti a dargli una mano perché farà sicuramente più fatica.

Ecco quindi come insegnare ad un bambino a mettere i giochi in ordine. Seguendo questi semplici passi, potrete riuscirci anche a casa vostra. Il segreto è iniziare prima possibile a far partecipare il bambino a questo processo. Crescendo, gli verrà spontaneo e non lo vivrà come una costrizione.