Chi si sta avvicinando al metodo Montessori per la prima volta probabilmente vorrà sapere quali sono le differenze tra l’educazione montessoriana e l’educazione tradizionale. Magari si chiede anche se questo tipo di educazione può aiutare i genitori nello svolgimento di compiti piuttosto impegnativi come togliere il pannolino o insegnare al bambino a tenere in ordine i propri giochi.

Per questo qui di seguito sono riportati i punti indicanti le principali differenze tra i due metodi, suddivisi in due colonne: nella colonna di sinistra vi sono gli aspetti riguardanti l’educazione montessoriana mentre in quella di destra gli aspetti riguardanti l’educazione tradizionale.

  • Montessori

  • Tradizionale

  • Il metodo si basa sul principio di aiutare il bambino a svilupparsi in modo naturale, in base alle sue personali fasi di crescita
  • Il metodo segue un curriculum univoco per tutti i bambini, univoco a livello nazionale
  • Il bambino impara secondo il suo ritmo e assecondando i propri interessi, senza dover rincorrere un programma prestabilito
  • Il bambino deve rispettare il ritmo della classe e seguire il programma di apprendimento prestabilito, uguale per tutti
  • Il piccolo impara da solo, utilizzando del materiale didattico messo a sua disposizione e studiato appositamente per stuzzicare il suo interesse
  • Si segue un programma di lezioni presentato dall’insegnante, senza possibilità di personalizzazione
  • Si partecipa attivamente all’apprendimento, utilizzando oggetti pratici disposti in classe secondo categoria e che dovrà poi rimettere al posto assegnato
  • Il bambino è un partecipante passivo all’apprendimento attraverso concetti astratti, utilizzando oggetti che non hanno una finalità specifica nè un ordine prestabilito nell’aula
  • Viene incentivata la comprensione attraverso le esperienze che il bambino vive utilizzando il materiale
  • L’apprendimento è basato su argomenti ed è limitato a ciò che viene insegnato dall’insegnante
  • Il principio basilare dell’apprendimento si fonda sul collegamento tra esplorazione fisica e cognizione
  • Il bambino è seduto al suo banco e imparano   da una lavagna e da fogli di lavoro
  • Il bambino può lavorare dove si sente più a suo agio, è libero di muoversi nell’aula e parlare a condizione di non disturbare gli altri
  • Al bambino viene assegnata una sedia e incoraggiato a stare fermo, ascoltare e a intervenire solo su invito dell’insegnante
  • L’insegnante lavora in collaborazione con i bambini e se la classe non si comporta bene è l’insegnante che dovrà migliorare il suo approccio
  • La classe è guidata dall’insegnante e se non si comporta bene la colpa è dei bambini, che vengono di conseguenza puniti
  • Il bambino si sente appagato e ricompensato dal suo sviluppo individuale, fornendo a sè stesso la motivazione nel migliorare
  • La motivazione viene promossa attraverso un sistema di ricompense e punizioni
  • L’ambiente e il metodo incoraggiano l’autodisciplina interna, senza necessità di sgridare il bambino
  • L’insegnante agisce come esecutore principale della disciplina esterna, anche attraverso sgridate
  • Il bambino lavora al progetto da lui scelto finché desidera, secondo un ciclo di lavoro ininterrotto
  • Al bambino viene concesso un limite di tempo specifico per il lavoro che sta svolgendo, al passo con la classe
  • Il metodo segue i delicati periodi di sviluppo e apprendimento del bambino
  • I bambini vengono trattati allo stesso modo e secondo un approccio generico
  • La classe è formata da bambini di età diverse, così che possano imparare gli uni dagli altri
  • La classe è formata da bambini della stessa età
  • Il lavoro e l’apprendimento sono in linea con lo sviluppo sociale del bambino
  • Lavorare e apprendere senza enfatizzare lo sviluppo sociale del bambino
  • Si pone l’enfasi sullo sviluppo intellettuale, sociale, emotivo e spirituale del bambino
  • L’enfasi principale è sullo sviluppo intellettuale del bambino
  • Il bambino si concentra sull’acquisizione di abilità accademiche, sociali, pratiche e di vita
  • Il bambino si concentra sullo sviluppo di attività principalmente accademiche
  • Il pannolino viene fatto abbandonare fomentando l’autonomia del bambino, seguendo i suoi ritmi, rispettando la sua sensibilità e fornendogli un ambiente adatto alle sue esigenze
  • Il bambino viene incentivato all’abbandono del pannolino precocemente, ricompensandolo quando fa pipì o cacca nel vaso e sgridandolo quando non ci riesce

Ecco quindi un paragone completo tra i due metodi, seguendo punti brevi ma esaustivi. Adesso si ha a disposizione una panoramica appropriata che consente di farsi un’idea degli aspetti positivi e negativi dei due metodi e infine decidere quale si vuole seguire per l’educazione del proprio bambino.