La rabbia è un sentimento molto comune nei bambini, questa inizia a manifestarsi intorno ai 2 anni, quando sentono di dover difendere i loro interessi e desideri da un rifiuto. Solitamente, quando un bambino si vede negare un qualcosa che voleva, inizia a fare i capricci, mostrando rabbia e frustrazione che sfociano in crisi di pianto. Vi consigliamo la lettura dell’articolo inerente la gestione dei capricci dei bambini per approfondire l’argomento.

Gestire la situazione sul momento può essere difficile, soprattutto quando in loro prendono vita una serie di emozioni che esplodono in modo palese, fino a diventare delle vere e proprie scenate. Il metodo di Maria Montessori suggerisce alcuni consigli che possono essere utili per prevenire la rabbia bambini ed evitare il pianto; l’idea di base è quella di creare un ambiente in cui il bambino si senta a proprio agio, in modo che non senta il bisogno di esplodere da un momento all’altro.

Consigli dal Metodo Montessori per prevenire la rabbia e il pianto

Questi comportamenti possono essere molto utili sia per prevenire le scenate che per gestirle, l’importante è ricordarsi che il bambino non deve sentirsi sbagliato nel provare rabbia o altre emozioni negative.

  1. Maggiore autonomia e indipendenza: la casa deve essere predisposta in modo che il bambino si possa muovere autonomamente e prendere ciò che desidera da solo.
  2. Nuovi stimoli e motivazioni: i bambini, come gli adulti, hanno bisogno di nuove motivazioni, coinvolgerli in faccende domestiche li farà sentire utili.
  3. Rispetto, amore ed empatia: bisogna parlare al bambino con lo stesso tono che si utilizza tra adulti.
  4. Mettersi al loro livello: è necessario mantenere il contatto visivo con il bambino, mettendosi al suo livello, chiamandolo per nome e parlare dei sentimenti che prova.
  5. Stabilire una routine: se il bambino conosce le attività programmate durante la giornata, le accoglierà più volentieri e non si arrabbierà.
  6. Fame e sonno: la stanchezza e la fame  possono irritare il bambino che può avere degli scatti di rabbia, è bene programmare sempre l’ora del riposino e dei pasti. Se volete approfondire l’argomento vi consigliamo l’articolo inerente al mangiare in stile Montessori.
  7. Gestire l’ansia delle nuove esperienze: uscire dalla zona di comfort non è facile per tutti i bambini, alcuni possono agitarsi. Spiegare la nuova situazione può farlo sentire più tranquillo ed eviterà che si ritrovi in sorprese inaspettate.
  8. Attenzione alle sue necessità: è importante osservare il bambino e intercettare correttamente le sue esigenze e pianificare la giornata in base a questo aspetto. Se trascorre tutto il tempo in un luogo chiuso, la sua energia inespressa potrebbe trasformarsi in rabbia.
  9. Coerenza in famiglia: a volte i genitori possono avere dei pareri discordanti su come vanno fatte le cose. Questo comportamento può confondere il bambino, per cui, gli adulti devono trovare un compromesso e rispondere univocamente alle sue richieste e domande.
  10. Rispetto delle regole: è importante far capire al bambino che ci sono delle regole e che vanno rispettate, su queste non è possibile negoziare in nessun modo. Bisogna adottare un linguaggio che gli sia comprensibile in modo che capisca perché sono così importanti.

La pazienza del genitore davanti alla rabbia del bambino

Un genitore non deve mai sottovalutare nessuna parola o comportamento del bambino, se il piccolo sta vivendo un momento di rabbia:

  • Bisogna evitare di fare paragoni con altri bambini, perché gli provocherà solo ulteriore rabbia.
  • Bisogna accertarsi che il piccolo si senta sicuro di poter parlare, di poter scoprire, di poter giocare con rispetto, creare e molto altro.
  • Bisogna permettergli di sbagliare, lasciare che sia lui stesso a capire e a rimediare agli errori. Spesso i bambini hanno bisogno di fare da soli per sentirsi capaci e aumentare la propria autostima.

Ricordiamo che quando un bambino prova rabbia vuol dire che c’è qualcosa che non è in grado esprimere e comprendere, spesso esploderà in crisi di pianto; è dovere del genitore stargli vicino, conoscere e capire e accompagnarlo a superare il momento.