Insegnare a condividere ai bambini è importante ma è necessario comprendere il loro punto di vista, che può cambiare, a seconda dell’età in cui si trovano.

I bambini piccoli fanno più fatica a condividere i loro giochi, i loro spazi e a giocare con gli altri, perché accade?  Perché anche la capacità di condividere, come altre abilità, ha bisogno del suo tempo per svilupparsi, il periodo di sviluppo dell’essere umano va da 0 a 24 anni e si suddivide in quattro periodi di sviluppo.

La condivisione è una caratteristica che emerge con l’età. Si tratta di un processo di sviluppo che non può essere insegnato o forzato, proprio come non si può costringere un bambino a parlare e camminare, non lo si può forzare a condividere spontaneamente le proprie cose e la sua gioia.

Potrebbe obbedire alla richiesta dell’adulto di far giocare con i suoi giocattoli altri bambini, ma la volontà di farlo non verrà dall’interno, sarà solo stata dettata da una forzatura.

Quando un bambino esplora un giocattolo o un’attività di apprendimento, deve essere in grado di farlo completamente, chi siamo per dirgli di dover condividere? O che quello che ha è abbastanza da poter far giocare un altro bambino?

Questo comportamento può interferire con l’apprendimento del bambino e ostacolare la sua comprensione di un concetto molto importante.

Il bambino si concentra su un’attività per padroneggiare un’abilità, è importante che abbia a disposizione tutto il tempo necessario, senza doverlo condividere.

Fasi dello sviluppo del bambino e insegnare a condividere

 La prima fase va dal periodo da 0 a 6 anni, in questo momento della sua vita, il bambino è orientato a formare la propria persona e a conquistare competenze essenziali come camminare, correre, lavarsi le mani, parlare, relazionarsi con gli altri.

Da 0 a 3 anni, il bambino fa esperienza diretta delle cose ed è un costruttore attivo del suo essere, lo scopo è quello di apprendere la sua capacità di agire sul mondo che lo circonda e capire come può agire attraverso il proprio corpo per farlo.

Da 3 a 6 anni, affina le competenze acquisite, impara a muoversi e a fare tutte le attività fondamentali meglio, affina i sensi e il suo modo di relazionarsi, ordina tutte le informazioni ottenuta attraverso l’esperienza.

Intorno ai 4-5 anni, il bambino inizia a desiderare di giocare con qualcuno, di condividere spazi e attività, perché inizia a lavorare su una nuova competenza, la relazione.

Nei momenti antecedenti, il bambino si concentra su se stesso non per egoismo ma per istinto, per capire e conoscersi meglio. Ognuno ha i suoi ritmi, temi e modalità di acquisizione delle competenze, forza i bambini piccoli non porta a nulla, anzi il più delle volte è controproducente, il piacere della condivisione e del lavorare insieme si sviluppano in modi e tempi individualmente diversi.

Maria Montessori e la condivisione del bambino

Maria Montessori sosteneva che non bisogna incoraggiare il bambino a condividere, ma bisogna lasciarlo libero di scoprirsi ed esplorare, fino a quando non sente da solo il bisogno di della condivisione con gli altri.

In un’aula di scuola Montessori raramente i bambini combattono per un giocattolo, tuttavia, c’è solo un pezzo per ogni materiale, per esempio: c’è solo una torre rosa, un solo vassoio, un solo set di numeri, ect…

I bambini aspettano con pazienza il proprio turno e ognuno troverà comunque un’attività che li terrà impegnati. La chiave è l’ambiente: la classe, la casa o il gruppo di gioco devono avere abbastanza attività da soddisfare le esigenze di ogni singolo bambino.

Gli adulti stabilisco dei limiti sulle attività:

  • I bambini possono lavorare uno alla volta con il materiale, per tutto il tempo che desiderano
  • Incoraggiano i bambini ad aspettare il proprio turno, rispettando chi sta già lavorando con quella attività.

Alcuni bambini, possono scegliere di condividere spontaneamente la propria attività o inviteranno un altro bambino ad osservarli mentre completano il proprio lavoro.

È possibile aiutare i bambini mostrandogli un modello di condivisione appropriata come il condividere la frutta, il cibo, cucinare insieme, sono tutte attività per modella la condivisione.