Maria Montessori, già all’inizio del XX secolo, sosteneva che l’educazione musicale era fondamentale per lo sviluppo cognitivo e la formazione dei bambini, al punto da arrivare a introdurre alcuni percorsi musicali che furono poi ripresi e sviluppati da altri didatti importanti come Jacques-Dalcròze, Kodaly, Orff. Per approfondire l’argomento vi consigliamo la lettura dell’articolo inerente la vita di Maria Montessori.

La Montessori affermava che: “La musica può toccarci in un modo che nient’altro può fare. Non possiamo fare un regalo migliore ai bambini se non quello di aprire loro la porta”.

La musica ha un grande potere nel bambino, riesce ad incantarlo, rilassarlo, cullarlo e favorisce la sua autonomia, lo spirito di collaborazione, la libertà, diventa un mezzo di espressione emotiva a 360°.

La teoria della musica secondo Montessori sostiene che già nell’età pre-scorale, il bambino deve avvicinarsi alla musica tramite delle attività pratiche e materiali in grado di stimolare la sensibilità del suo orecchio.

Lo stesso discorso che si fa per ciò che riguarda i concetti di forma e colore, anche per la musica si parla di apprendimento di tipo sensoriale.

Da questo pensiero di Maria Montessori è nata la larga diffusione nelle scuole montessoriane delle sound boxes, delle campane e dei cestini degli strumenti musicali. Vediamo cosa sono e come si rivelano utili per avvicinare i bambini a queste arte.

Le campane Montessori

La campane sono un materiale che si trova soprattutto nelle scuole che seguono la teoria Montessori e sono un po’ costose. Queste sono progettate per addestrare l’orecchio a percepire le differenze tra i vari suoni.

Le campane Montessori sono costituite da una serie di campane che rappresentano tutti i temi e i semitoni di un’ottava; il bambino deve accoppiare le campane che producono lo stesso suono. Questo esercizio gli permette di imparare a riconoscere i suoni e a sistemare le campane in gradazione e suonare la scala musicale.

In alternativa, è possibile dare 2 paia di campane musicali al bambino e incoraggiarlo ad accoppiarle a orecchio, questo permette una stimolazione dell’orecchio ancora maggiore.

Scatole del suono Montessori

Per aiutare il bambino a perfezionare l’udito, è possibile prendere delle scatole e riempirle di ingredienti secchi di diverso materiale, questo permette a ogni scatola di produrre un suono diverso in un intervallo che va dal forte al silenzioso quando agitata.

Il bambino deve ascoltare i diversi suoni emessi e trovare le coppie corrispondenti, successivamente, può anche classificare le scatole dal più forte al più basso o viceversa.

Il cestino degli strumenti

Un altro materiale introdotto da Maria Montessori nello studio della musica è il cestino degli strumenti: nei bambini più piccoli ci si limita a lasciare che tocchino lo strumento nel modo giusto e lo esplorino liberamente.

Con i bambini più grandi si possono far riconoscere gli strumenti (bambini 2/3 anni), con i bambini di 5 o 6 anni si possono spiegare alcune caratteristiche dello strumento oltre che il nome dello stesso.

Inoltre, si può cercare di farli suonare tutti insieme, dopo aver fatto sperimentare il suono singolo di ogni strumento a ogni bambino.

Altri metodi Montessori per la musica

Maria Montessori ha introdotto anche altri materiali utili per lo studio della musica come la lavagna di legno pentagrammata che semplifica la lettura delle note tramite righi e spazi in sequenza.

Il bambino riesce a intuire il meccanismo della successione ordinata tramite i campanelli, un ottimo modo per fargli apprendere velocemente la differenza dei vari toni e semitoni.

Infine, altro aspetto importante collegato alla musica dal Metodo Montessori è il movimento. Questo è già presente in tutte le attività montessoriane ed ovviamente, non poteva non essere presente anche nell’ambito musicale, in quanto ritenuto essenziale  per lo sviluppo cognitivo e spirituale del bambino. Per approfondire l’argomento vi consigliamo la lettura dell’articolo inerente le attività da svolgere con i bambini in primavera.