Affrontare il primo giorno di scuola, che sia per l’inizio di un nuovo percorso o per il rientro dalle vacanze, comporta sempre un carico emotivo, fatto di aspettative, entusiasmo, ansie e paure. Talvolta, può accadere che determinate emozioni e sensazioni prendano però il sopravvento su altre, generando nel bambino una certa difficoltà nel riuscire a gestire ciò che prova e i suoi timori, condizione senza dubbio faticosa da fronteggiare, e che ha come conseguenza, quella di attivare un ulteriore stato di ansia.

In particolar modo per quanto riguarda i più piccoli, il primo giorno di scuola viene vissuto come un ‘distacco’, non solo dai propri affetti ma anche dalla propria routine, rappresentando quindi una sorta di ‘rottura’.

Le dinamiche che entrano in gioco sono numerose e disparate: l’ansia da separazione dalla figura materna e da quella paterna; insicurezza nel trovarsi a vivere qualcosa di nuovo con cui non si era mai entrati in contatto fino a quel momento e il doverlo fare ‘da soli’; il confronto con il gruppo dei pari; il dover sottostare a nuove regole e in un ambiente  non familiare

Insomma, è facile intuire quanto ciò che per l’adulto è considerato un ‘normale passaggio’, per il bambino può invece rappresentare uno scoglio difficile da superare.

Tenendo in considerazione l’ideologia del metodo Montessori, vediamo cosa è possibile fare aiutare i bambini a superare la paura e l’ansia del primo giorno di scuola.

Come fare per aiutare il bambino

Innanzitutto, la prima cosa da fare è evitare che le nostre preoccupazioni da adulti diventino quelle del bambino.

Non bisogna infatti dimenticare che i bambini avvertono eventuali ansie in famiglia, e che in qualche modo ‘assorbono’ i nostri timori e stati d’animo, cosa che li porta inevitabilmente a sentirsi più insicuri, e a manifestare la propria ansia esprimendola con comportamenti di inquietudine ed iperattività, in alcuni casi anche attraverso inappetenza, insonnia e aggressività. 

Anche in queste circostanze, l’importante è non allarmarsi, ma cercare invece di rassicurare il piccolo in modo semplice e genuino: meno parole e maggiore vicinanza e condivisione.

Il bambino ha bisogno di sentire concretamente il vostro appoggio e la vostra presenza. In tal senso, assume grande importanza accompagnare il piccolo personalmente a scuola e in classe, così che gli venga non soltanto presentato il nuovo ambiente, ma che lo percepisca come ‘altrettanto sicuro ’;  inoltre, in questo modo il distacco dal genitore avverrà in maniera più graduale e di conseguenza meno traumatica.

E’ fondamentale mostrare comprensione per la sua ansia, anche se e quando, non si riesce a comprenderla appieno, infondendogli fiducia: il bambino deve sapere che anche voi pensiate che possa farcela da solo. Per fare questo, è significativo spostare l’attenzione da quella che può essere la ‘prestazione scolastica’, alla sua persona, sempre.

Il compito della famiglia dunque, è quello di considerare l’ingresso a scuola, come un momento evolutivo di essenziale importanza per la crescita personale del bambino, che lo aiuta a consolidare e sviluppare oltre che la propria individualità ed autonomia, anche la capacità di interagire e rapportarsi con gli altri.

Cosa possono fare gli insegnanti

Nel superamento delle difficoltà dovute all’ingresso a scuola, anche l’insegnante Montessori svolge indubbiamente un ruolo chiave, e può sicuramente concorrere e contribuire in modo concreto a rendere la classe un luogo sereno e armonico.

In tal senso, potrebbe rivelarsi utile favorire situazioni di cooperazione fra compagni, a discapito della competizione; correggere senza criticare, e puntare su rinforzi positivi anziché su quelli negativi, valorizzando le capacità e le attitudini del bambino e complimentandosi quando ‘fa bene’.

L’obiettivo dunque, è quello di ‘smontare’ l’ansia, ridimensionandola e soprattutto considerandola esattamente per ciò che è: un sentimento comune di cui non ci se deve né vergognare né spaventare.