Molti genitori di bambini con bisogni speciali, o affetti da disabilità, si chiedono se il metodo Montessori si può applicare anche ai propri figli. In realtà, la Dott.ssa Montessori diede inizio al suo metodo basandosi proprio sull’osservazione di bambini con bisogni speciali, sperimentandone e perfezionandone gradualmente i principi fondamentali in collaborazione con loro.

Questo è un ottimo incentivo a cercare di applicare il metodo Montessori ai bambini che hanno bisogno di un’attenzione particolare, soprattutto nell’ambito dell’insegnamento didattico e delle relazioni con gli altri. Vediamo insieme alcune informazioni utili al riguardo, analizzando perché il metodo Montessori è ottimo anche se applicato ai bambini con bisogni speciali.

Perché usare il metodo Montessori con bambini con bisogni speciali

I bambini con bisogni speciali solitamente tendono ad avere problemi nella concentrazione e nelle relazioni con gli altri. A seconda della problematica che affrontano, queste caratteristiche possono essere più o meno accentuate. Come il metodo Montessori può aiutarli nel loro caso?

Nel metodo Montessori si usano materiali didattici appositamente creati per essere allettanti e autocorrettivi. Questo significa che i bambini sono inevitabilmente attratti dallo stile e dal funzionamento dei materiali Montessori e mentre li usano riescono a capire da soli dove stanno sbagliando. Un metodo molto utile per bambini che hanno bisogno di creare la loro indipendenza e accrescere la loro autostima.

I bambini che seguono il metodo Montessori non sentono la competizione tra di loro. Sono stimolati a lavorare seguendo i loro interessi e senza forzare i loro tempi. Le classi, infatti, sono composte da bambini di età diverse, dove ognuno può imparare dall’altro e non paragonare le proprie capacità a quelle dei suoi coetanei. Inoltre, le classi sono seguite dallo stesso insegnante per periodi lunghi, generalmente di tre anni, per consentire d’instaurare un rapporto di fiducia tra le parti.Lo spirito di rispetto e collaborazione che si respira nelle aule Montessori minimizza la creazione di episodi di bullismo tra i bambini. Questo è un ottimo incentivo per i bambini con bisogni speciali a impegnarsi secondo le loro reali possibilità e a fare amicizia.

Aspetti negativi del metodo Montessori con bambini con bisogni speciali

Le classi Montessori sono generalmente molto grandi, per incentivare la cooperazione tra i bambini. I piccoli studenti, infatti, fanno poco riferimento all’insegnante. Tuttavia nel caso di un bambino con bisogni speciali, dove la necessità di essere indirizzato personalmente da un adulto è più forte, questo metodo può metterlo in difficoltà a causa della sua scarsa capacità di concentrazione.

Nelle scuole Montessori, essendo prevalentemente private, non è previsto alcun sussidio dello stato per aiutare i bambini con disabilità. Inoltre gli insegnanti potrebbero non avere la preparazione necessaria per sostenere la situazione. Al momento dell’iscrizione di un bambino con bisogni speciali in una scuola Montessori è sempre utile controllare preventivamente che i materiali che usano siano all’altezza del nome che porta. A volte alcune scuole pur chiamandosi Montessori, non hanno le competenze necessarie o i materiali adeguati.

Se fosse disponibile una scuola pubblica Montessori nelle vicinanze, sarebbe una scelta preferibile. In questo caso si potrà fare richiesta di un sostegno più particolareggiato. Esiste la possibilità di trovare delle scuole specializzate nel rapporto con bambini con bisogni speciali, dove le classi sono notevolmente più piccole e gli insegnanti più preparati.

Come superare gli aspetti negativi

Tuttavia questi problemi possono essere superati più facilmente se i genitori seguono alcuni particolari accorgimenti. Un primo accorgimento è stabilire una buona comunicazione con l’insegnante. Un secondo accorgimento può essere quello di trasformare anche l’ambiente casalingo in cui vive il bambino in un ambiente Montessori, seguendo i principi del metodo anche nel tempo libero del bambino. I materiali sono importantissimi, si possono magari sincronizzare con quelli che il bambino utilizza a scuola, aumentando così la sua familiarità con gli esercizi.

Inoltre, un bambino con bisogni speciali non può fare affidamento esclusivamente sull’educazione che può ricevere in una scuola Montessori. Sarà necessario farlo seguire anche da altri insegnanti specializzati, che possono lavorare con lui seguendo la terapia più consona al bambino stesso. In questo caso, i genitori dovrebbero informare gli insegnanti della scuola Montessori di questi aiuti esterni che il bambino riceve e possibilmente mettere in contatto gli insegnanti con i terapisti.

Sostegno per i genitori di bambini con bisogni speciali

I genitori di bambini con bisogni speciali possono risentire particolarmente di episodi di stanchezza mentale e fisica nel seguire i loro figli, molto di più rispetto ad altri genitori.

Districarsi tra le visite mediche e le reali necessità dei loro bambini, cercando tuttavia di dare loro il meglio, non è facile e questo può fa sorgere in loro un forte senso di colpa. In questo caso, bisogna prendere l’essenza del metodo Montessori ed applicarlo alla propria vita, alle proprie personali circostanze. Questo significa ricordare che lo scopo principale è aiutare i bambini a essere più indipendenti possibile e stimolare la loro creatività.

Chi volesse approfondire può farlo con il libro di Paola Trabalzini “Maria Montessori, giustizia e bisogni speciali”:

Flessibilità ed amore: indispensabili per i genitori

Flessibilità è la parola d’ordine in questo caso, stabilendo di volta in volta un programma flessibile che rispecchia anche le preferenze del bambino stesso. Quindi, se il momento che si è scelto per svolgere una determinata attività col bambino non è adatto o se non richiama particolarmente la sua attenzione, è il caso di cambiarla o posticiparla, senza farsi troppi problemi.

Il programma, in effetti, non dovrebbe essere rigido e non dovrebbe basarsi su quello che piace più al genitore, ma su quello che piace di più al bambino. Ad esempio, se il contatto con la natura è quello che gli fa brillare gli occhi, incentriamo le attività su quell’aspetto, facendone il tema principale dei suoi esercizi.

Inevitabilmente ci sono dei momenti in cui bisogna insistere, ma bisogna sempre mostrare rispetto al bambino. Ad esempio, proporgli una scelta guidata tra due attività specifiche chiedendogli cosa preferisce fare tra una e l’altra prima di un certo orario. Una cosa molto importante è non mostrarsi dispiaciuti con il bambino quando presenta delle difficoltà evidenziate dalla sua disabilità. Questo può essere molto difficile per un genitore, ma è importante che il bambino non si senta in difetto per i problemi che ha ma che impari a fare del suo meglio a seconda delle sue possibilità. La reazione dei genitori alla loro problematica è il modello che i bambini usano per relazionarsi con gli altri. Se si agisce mossi dall’amore, ci si può riuscire.